Giovedì 2 dicembre 2021

Saluto a don Alberto Pistolesi pronunciato da Giulia Scanu a nome della Pastorale giovanile della diocesi – Basilica di N.S. di Veglia di preghiera del 2 dicembre 2021


Se oggi ci venisse chiesta la vita, all’improvviso, potremmo andare via tranquilli, sapendo di aver amato fino all’ultima goccia, saremmo sazi dei giorni che ci sono stati dati? Ci ronzano in testa queste domande da quando abbiamo saputo che te ne sei andato così, senza preavviso. Le risposte non le abbiamo, ma abbiamo un’immagine precisa in mente: l’anfiteatro pieno di giovani, tu al centro, il tramite, tra tutte queste vite e quel Vangelo che hai sempre annunciato in un modo talmente coinvolgente e unico che non sapremmo nemmeno descriverlo. È grazie a te che abbiamo iniziato a riempire le chiese di giovani e ancora oggi continuiamo a riempirle, proprio da qui, dove tutto è iniziato per molti, nel 2013. Hai dato tutto, ti sei speso sempre per noi, per quelli che hai incontrato, con passione, dedizione. Hai creduto nei tuoi gialli, uno per uno. Ci hai preso in giro, ci hai stuzzicato, ripreso, volevi fosse sempre tutto in ordine. Per parlare con i giovani, ci dicevi, bisogna abbassarsi, sedersi, portarsi al loro livello, saperli ascoltare, non interromperli, perché magari devono dire l’unica cosa intelligente della loro vita e tu bam, te la perdi (cit). Il tuo amore rimane, rimane la fiducia che hai riposto in noi, rimangono i tuoi insegnamenti. Chissà quante cose avevi ancora da fare, quaggiù. Chissà quanto amore ancora dovevi dare, quanti ragazzi volevi guardare negli occhi e portare a Lui.
“Ciò che ami rimane, tutto il resto è scoria”.
“Impara l’arte e mettila da parte”
Queste sono le parole che da ieri risuonano travolgenti nei cuori e nei pensieri di tante persone. Le scalette non servivano a nulla, perchè il Signore stravolge la vita, stravolge i tuoi piani e tu sei solo un piccolo petalo di un fiore immenso, un petalo che deve dare il suo contributo, ma che deve essere pronto ad essere trasportato nel turbine della vita, imprevedibile ma bella. Creavi e disfavi, creavi e disfavi, creavi e disfavi, perchè era così con te, non c’era un attimo di pace. Quel giovane da divano di cui parla tanto Papa Francesco tu lo hai incontrato, gli hai dato un microfono, un pallone, una cartellina, una felpa, un libro, una penna in mano e gli hai dato “vai, è il tuo momento, splendi, perchè là fuori c’è bisogno di te”. Forse allora un divano lo avremmo voluto eh, ma è più bello stare sempre in movimento, ma soprattutto stare tutti assieme. Impara l’arte e mettila da parte, speravamo di avere più tempo per imparare, ma ti promettiamo di tirare fuori tutto ciò che abbiamo imparato per far sì che tutte quelle luci di fede che hai acceso possano non spegnersi mai.
“Siamo nati e non moriremo mai più”
Queste sono le altre parole che risuonano nelle nostre teste e nei nostri cuori. Perchè tu sei quel chicco che ha prodotto molto frutto, tu hai deciso di circondarti di giovani, colorarli di giallo e dare un volto nuovo a questa chiesa giovane. Le lacrime umane sono necessarie, ma con il cuore ricolmo di gioia. Gioia nel sapere che Tu la vita eterna te la sei meritata eccome. Le braccia di Dio non potevano trovare servo più fedele, anche stavolta sei riuscito a sorprenderci, e con la serenità, umiltà e fede che sempre ti hanno contraddistinto, anche stavolta, senza tirarti indietro, ci hai dato l’ennesimo esempio di vita e di fiducia, rispondendo ancora una volta “eccomi”.
Oggi siamo tutti chiamati ad essere gialli, siamo tutti chiamati ad essere Luce e Sole per gli altri. Quel colore che ci unisce e ci accomuna è oggi simbolo di quel Gesù che tanto amavi e che ancora una volta ci chiama ad essere testimoni del suo Vangelo e della sua parola con gioia e con il sorriso, fino agli estremi confini della terra.
Ci chiediamo un po’ tutti perché siamo qui oggi, non riusciamo ad accettarlo e quindi scegliamo di celebrare la tua vita, lo facciamo tutti insieme, tutti colorati, come avresti voluto tu. Ci volevi di nuovo tu per farci ritrovare tutti insieme dopo due anni di stop. Ieri il mondo si è bloccato per un attimo, i cuori di tutti si sono spezzati, oggi andiamo avanti per te, perché ogni persona che ti ha avuto sul suo cammino si è sentita compresa, sostenuta, hai dato a tutti modo di diventare la versione migliore di noi stessi! Tanti qui presenti possono dire di essere quello che sono grazie a te ed è per questo che tu vivi e vivrai per sempre in ogni nostro gesto.
“Non puoi dare agli altri ciò che tu non hai per primo”
Troviamo scritto in più pagine tra gli appunti presi durante i tuoi discorsi durante la formazione e i campi scuola, dove la maggior parte di noi ha ricevuto il dono di conoscerti. Il tuo entusiasmo è diventato il nostro.
Una fiamma che brucia viva non si spegne. La tua è in ognuno di noi, in chiunque ti ha incontrato. È in ogni oratorio nato grazie a quell’entusiasmo che tu hai trasmesso, perché “l’oratorio siete voi, dovete viverlo e renderlo vivo”. È nelle piazze che abbiamo riempito, colme di giovani che pendevano dalle tue labbra. Non sei mai stato banale, mai scontato. Sei stato in grado di parlare al cuore di perfetti sconosciuti; ci siamo innamorati della bellezza di cui raccontavi e l’abbiamo fatta nostra, sei stato un vero testimone dell’amore di Dio.
Hai sempre creduto nei giovani, nelle loro potenzialità, spronandoli a dare il massimo, accompagnandoli nello spendersi per Cristo, attirandoli a te con il tuo carisma. È, e sarà sempre, indelebile il ricordo del tuo sorriso, il tuo tratto inconfondibile, che non ha mai abbandonato le tue labbra, e che continuerà ad accompagnarci nel nostro cammino, nel cammino di tutti i giovani. Custodiamo come dono più prezioso ogni momento. E se le parole non bastano per descrivere quanto di più bello ci hai lasciato guarda, da lassù, quanti visi conosciuti sono qui per te stasera. Le piazze continuano a riempirsi intorno a te, che sei qui presente in ognuno di noi.
Grazie Don Albi. A presto
La Tua PG e tutti i giovani che hai incontrato.

 

Il saluto a don Alberto nella Veglia presso la Basilica di Bonaria
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