Inizierà lunedì 9 aprile l’annuale benedizione pasquale delle famiglie presso le loro abitazioni.

Come ricorda il rituale per le benedizioni «i pastori devono considerare come uno dei compiti principali della loro azione pastorale la cura di visitare le famiglie per recar loro l’annunzio della pace di Cristo, che raccomandò ai suoi discepoli “In qualunque casa entriate, prima dite Pace a questa casa” (Lc 10, 5)». Per questo motivo i parroci sono esortati ad avere «particolarmente a cuore la consuetudine di far visita ogni anno, specialmente nel tempo pasquale, alle famiglie presenti nell’ambito della loro giurisdizione». La visita pasquale del sacerdote è anche «un’occasione tanto più efficace in quanto offre la possibilità di avvicinare e conoscere tutte le famiglie».

Non si tratta dunque della “benedizione delle case” ma “della famiglia nella sua casa”. Il rituale pertanto avverte: «Poiché il rito della benedizione annuale di una famiglia nella sua casa riguarda direttamente la famiglia stessa, esso richiede la presenza dei suoi membri». E avverte che «non si deve fare la benedizione delle case senza la presenza di coloro che vi abitano».

La nostra parrocchia è molto vasta e accoglie circa 12.000 abitanti raccolti in almeno 5.000 nuclei familiari. Il parroco quindi sarà affiancato da altri due sacerdoti e da un diacono permanente affinché la visita alle famiglie possa essere effettuata entro il periodo pasquale. Don Giulio quest’anno si riserverà due zone della parrocchia: la numero 3 di “Perda Bona” e la numero 4 del “Parco di Molentargius”. Nelle altre zone porteranno la benedizione i collaboratori.

Talvolta può capitare che sia presi alla sprovvista dall’arrivo del sacerdote. Questo non deve destare imbarazzo né si deve pensare che il ministro che porta la benedizione sia preoccupato dell’ordine della casa e del perfetto abbigliamento di coloro che la abitano. E’ un momento di preghiera semplice che vede coinvolti coloro che in quel momento sono presenti e che si faranno portatori di questo dono di benedizione e di augurio pasquale anche a coloro che non fossero in casa.

Tante famiglie colgono questa occasione anche per dare una propria offerta per le necessità della comunità. Ma questa usanza non deve prendere il sopravvento e ancor meno dovrà distrarre dal momento di preghiera. Il sacerdote non è arrivato lì per “riscuotere” ma per “donare” la grazia di una benedizione in nome di Dio e condividere un breve momento di cordialità e di conoscenza reciproca. Se si desidera dare un contributo potrà essere fatto anche in chiesa nei giorni successivi.

Calendario della prima parte delle benedizioni – 9-16 aprile 2018

Calendario della seconda parte delle benedizioni delle famiglie – 16 aprile – 7 maggio 2018

 

 

Benedizioni delle famiglie 2018
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